martedì 5 dicembre 2006

MALATI

Oltre a seguire la mia squadra, uscire coi miei amici, andare a giocare a calcetto, spaccare in palestra (ah si...anche studiare), giochicchio con la play, cioè, non sono uno di quelli che passano le giornate e le notti x finire il gioco a tutti i costi, anzi a parte le vacanze, non gioco + di una serata a settimana...e infatti x finire un gioco poi ci metto mesi e mesi...Cmq, + che giocare e basta mi piace il videogioco in sè e ogni tanto vado col mio amico google a cercare siti vari in cui si parla di videogames in generale:la storia, le console, i guru, i possibili sbocchi professionali, tutto quello che ci sta dietro insomma. Proprio adesso ne ho trovato uno http://www.thefirstplace.it che non è affatto male, anzi due dei membri sono Ivan Fulco e Matteo Bittanti (anche se alla maggior parte della gente sti nomi non dicono niente, sono 2 che ne sanno).
Ecco qua una perla del primo (prendendo spunto dal futurismo di marinetti):
Manifesto dell'Hardcore Gamer

1. Noi vogliamo cantare la passione per il videogioco, le sue potenzialità ludiche, il suo ruolo di medium culturale, nella sua completezza e senza pregiudizi.
2. Il Game Design, la Narrazione e l'Esperienza sono gli elementi essenziali del nostro interesse.
3. Il mercato ha esaltato spesso l'immobilità creativa. Noi vogliamo esaltare l'innovazione, l'originalità, il non convenzionale, ma anche il genio interpretativo delle formule classiche, della semplicità, del tradizionale.
4. Noi affermiamo che la magnificenza del videogioco prescinde dall'hardware, dall'origine geografica, dal genere di appartenenza. Lo stereotipo, l'intolleranza o l'hype non inquinano e non inquineranno il nostro giudizio.
5. Noi vogliamo inneggiare alla cultura del videogioco. La conoscenza aneddotica non è la nostra priorità: noi privilegiamo l'approfondimento attraverso i media e attraverso l'interazione nella comunità, al fine di raggiungere una chiara coscienza del videogioco e di affinare il nostro spirito critico.
6. Bisogna che il giocatore si prodighi nella pratica intelligente del videogioco, premiando i prodotti di valore e boicottando le operazioni commerciali che penalizzano l'evoluzione e l'espressione del medium, adoperandosi nella ricerca della qualità su ogni formato ed in ogni periodo.
7. Non v'è più ricompensa, se non nell'applicazione. Per godere del videogioco siamo pronti, se necessario, ad affrontare lunghi tutorial o a scalare ostili curve di apprendimento, pur di affondare i denti anche nel videogioco complesso, impegnativo, non immediato. L'impegno necessario non c'intimorisce: la nostra priorità è sempre quella di portare a conclusione i giochi, perché sappiamo che alla fine potrebbe attenderci la ricompensa.
8. Noi siamo sul promontorio estremo dei secoli… ed il nostro sguardo si spinge in ogni direzione. Noi c'impegniamo a ricercare le grandi opere videoludiche non solo nel presente e nel futuro, ma anche nel passato, perché riconosciamo che il videogioco conserva caratteri di genialità e di intrattenimento che prescindono dal tempo.
9. Noi vogliamo glorificare la pratica ampia del videogioco, la sperimentazione, il tentativo di avvicinarsi e di comprendere opere di ogni genere e provenienza, fuori da ogni pregiudizio e sulle corde di una superiore apertura mentale.
10. Noi vogliamo distruggere la pratica vile della pirateria, e per farlo rifuggiamo da ogni forma di illegalità speculativa. Noi non condanniamo il prestito, il noleggio o la copia di prova non lucrativa, perché mezzi per la conoscenza del software e per la maturazione delle nostre scelte di acquisto.
11. Noi canteremo i grandi videogiocatori che sapranno seguire questi principi, i giornalisti che avranno cura di comprendere e diffondere i valori del videogioco, gli studiosi che sapranno approfondire la conoscenza del medium. Ma canteremo soprattutto la comunità del videogioco, che è chiamata ad accogliere chiunque voglia conoscere il videogioco nel rispetto del resto della comunità e del videogioco stesso.È dall'Italia, che noi lanciamo per il mondo questo nostro manifesto di passione travolgente e incendiaria, col quale fondiamo oggi il "Neovideoludismo", perché vogliamo esaltare il videogioco, le sue forme di espressione e le sue potenzialità, liberandolo dalla sua fetida cancrena di giocatori spocchiosi, di sviluppatori incapaci, di pirati parassiti e di giornalisti incompetenti.

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