giovedì 18 ottobre 2007

CHIUNQUE PUO' CUCINARE

Ieri sera ho visto "Ratatouille", il nuovo film di animazione della Pixar con protagonista un topo appassionato di cucina che si ritrova a Parigi e, sfruttando il suo talento e il co-protagoinista, riesce a coronare il suo sogno, quello di diventare chef. Il filmetto è proprio bello, la storia ha una sua morale, non ha momenti morti, i personaggi sono ben caratterizzati (cè lo sfigato che si riscatta, la tipa dura fuori e tenera dentro (un po' come il Tronky), il topazzo palestrato, quello robboso, il cattivo che poi si ravvede) e graficamente è spettacolare. In particolare i paesaggi e le scene con la visuale-topo sono davvero grandiose.

Il protagonista del film è un topo di nome Remy che ha un sogno impossibile, quello di diventare un rinomato cuoco in un ristorante francese a cinque stelle. Assieme allo sguattero, Linguini, percorre il proprio percorso creativo per diventare il maggiore cuoco di Parigi.

Per tutta la vita, Remy ha mostrato un olfatto dotatissimo e il sogno più inusuale possibile per un topo: cucinare in un ristorante rinomato. Senza preoccuparsi dell'evidente difficoltà di emergere nella professione che ha maggiore paura dei topi al mondo, per non parlare degli inviti della sua famiglia ad accontentarsi del suo stile di vita (fatto di mucchi d'immondizia), le fantasie di Remy sono ricche di flambé e sauté. Ma quando le circostanze fanno arrivare Remy nel ristorante parigino reso famoso dal suo eroe culinario, Auguste Gusteau, il cui motto "chiunque può cucinare" ha ispirato Remy per tutta la vita, capisce improvvisamente che venire scoperto in una cucina può essere decisamente pericoloso se si hanno dei baffi e una coda.
Nel momento in cui i sogni di Remy sembrano sul punto di andare in fumo, trova quello di cui ha bisogno, un amico che crede in lui: l'addetto alle pulizie del ristorante, un ragazzo timido e isolato che sta per essere licenziato. Ora, non avendo nulla da perdere, Remy e Linguini formano la più improbabile delle coppie, con il goffo corpo di Linguini che canalizza la mente creativa di Remy, mettendo Parigi completamente sottosopra e si ritrovano entrambi a vivere un'incredibile avventura fatta di svolte comiche, sviluppi emotivi e il più improbabile dei successi, che i due non avrebbero mai potuto vivere senza l'aiuto reciproco.

La sceneggiatura è scritta benissimo, divertendo tocca temi non banali: la volontà di affermare se stessi (vai che spacco!), l’importanza della famiglia, la discriminazione femminile (eeeeeeeeeh adess...), l’importanza di apprezzare ciò che ci circonda, non ingoiando distrattamente tutto ciò che ci viene dato, ma gustando e assaporando lentamente...tipo mozzarella vallelata...
Niente è inserito forzatamente nella narrazione, non ci sono momenti morti, né personaggi o avvenimenti inutili, anzi sono tutti ben delineati e sfaccettati, non è scontato che l’imbranato Linguini perda la testa quando diventa famoso e rinneghi il suo burattinaio, pensando di poter fare da solo.
A tanta cura nella creazione dei personaggi e della storia si aggiunge (e vai!) altrettanta perfezione tecnica: la realizzazione di Ratatouille è impressionante, la colonia di ratti che deve scappare dalla casa che sta crollando è fin troppo realistica, i movimenti, i peli della pelliccia sono realizzati con una tale precisione che sconcertano, le scene di inseguimento nella cucina con una visuale a livello topo sono fantastiche...praticamente merita proprio di essere visto...anche perchè "Non tutti possono diventare grandi artisti, ma il grande artista può trovarsi ovunque".

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Davvero bello, lo consiglio!
L'alchimista

Anonimo ha detto...

Si, probabilmente lo e

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie