martedì 13 giugno 2006

IL MIO GIOCATORE
Fa gol nella sua prima partita mondiale e lo fa, bello e tracciante, nella gara più intensa fino a questo momento nella competizione. Andrea Pirlo ha aperto le marcature e indirizzato una partita bella per merito di entrambe le squadre. Nel primo tempo una gara senza requie: capovolgimenti di fronte continui, occasioni, agonismo. Nella ripresa l'Italia ha gestito e colpito ancora con Iaquinta un Ghana mai morto. Il gioco è stato duro e Totti ne ha fatto le spese. In equilibrio le decisioni arbitrali dubbie: prima un sospetto mani di Mensah in area di rigore e un fuorigioco inesistente fischiato a Iaquinta lanciato verso la porta avversaria, poi un paio di interventi forse oltre il limite del consentito da parte di De Rossi. L'Italia è piaciuta e ha superato un avversario che risulterà molto ostico anche per la Repubblica Ceca che nel tardo pomeriggio aveva superato gli Usa (3-0) prima dell'esordio iridato degli azzurri. Per quanto riguarda i milanisti bene anche Nesta e Gilardino, puntuale e decisivo in alcune chiusure il primo, sempre nel vivo e pronto sia nell'assist che nella conclusione (l'unica capitatagli nel vivo della gara) il secondo. Fra gli azzurri apprezzato un po' da tutti il romanista Perrotta che ha ricordato, in quanto rivelazione a questi livelli e per i movimenti offensivi, il ruolo giocato da Fiore nella importante esperienza della nostra nazionale agli Europei di Belgio e Olanda del 2000. Chiudiamo ancora con Pirlo: non solo il gol, ma anche tempi di gioco dati in maniera molto importante alla squadra e chiusure ad hoc in tutte le zone del centrocampo. Sabato sera si torna in campo per Italia-Usa.
Finalmente ieri sera anche x gli azzurri sono iniziziati i mondiali e meglio di così non si poteva cominciare. Soprattutto mi ha esaltato il mio giocatore preferito, Andrea - campanellino trilli - Pirlo: la sua è stata proprio una prestazione maiuscola e quando la sua minella è entrata in rete, la polverina magica che è solito spargere a S. Siro ha illuminato il prato di Hannover, e gli gnomi e le fate sono sbucati e lo stadio, come direbbe il mio telecronista preferito, si è trasformato nell'isola che non c'è! Vai Pirluzzo mio!

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