lunedì 29 maggio 2006

ARRIVEDERCI AMORE CIAO
- La mia lettera a Shevchenko -


Lascio per motivi familiari, ringrazio la società per tutto quello che mi ha dato, non c'è un problema di rapporti e non c'è un problema economico
Caro Andriy,
è con queste parole che l’altra sera hai deciso di salutare me e tutti i tifosi dell’A. C. Milan che, d’ora in poi, non ti vedranno + giocare e segnare a S.Siro, allenarti a Milanello, esultare e gioire battendoti il pugno sul cuore e poi alzare il braccio x salutare la curva sud, e che soprattutto non ti vedranno + con la maglia rossonera.
Mi ricordo ancora, quando sei arrivato nell’estate del ’99 con quel tuo faccino da Bambi, quasi intimidito dall’ambiente che di lì a poco ti avrebbe accolto e ti avrebbe trasformato in un campione. Quando ti ho visto la prima volta, bè…non sapevo praticamente nulla di te se non che eri una giovane promessa del calcio dell’est: avevo letto dei tuoi numeri, dei tuoi gol in champions league, ma negli occhi avevo ancora le gesta di Van Basten, di Weah e mi chiedevo come “sto gracilino” avrebbe portato la mia squadra al trionfo…poi ti ho visto giocare, ti ho visto segnare, ti ho (abbiamo) visto crescere e maturare e l’amore e la stima, sia come calciatore che come uomo, sono cresciute a dismisura caro Sheva.
Ti viene in mente il tuo primo goal rossonero? te lo dico io: risale ad un’amichevole giocata col Bayer Leverkusen, ad Agosto. Ero al mare, coi miei, e nonostante il clima-vacanza, ero riuscito a trovare un bar con la x assistere alla tua prima marcatura: azione sulla sinistra, palla lanciata verso il limite dell’area, Bierhoff la sta x calciare, ma arrivi tu e col tuo piattone la metti alla sn del portiere…GOAL!
Da qui in poi è stata una escalation, né Andriy? Ti ricordi il 1° vero goal ufficiale in rossonero? Bè io si naturalmente: ero in giro a Bellaggio (in quegli anni non avevo ancora la parabola e x scaramanzia avevo deciso di vedere su D+ solo le partite del girone di ritorno, come l’anno prima con Zaccheroni), quando alla radio annunciano “raddoppio del Milan”…mi catapulto nel primo bar e vedo te che corri con la maglia sulla testa come Ravanelli e vieni abbracciato da tutti: avevi raddoppiato tirando sotto le gambe del portiere del Lecce su passaggio di testa di Oliver.
E il primo a S.Siro? era una domenica di sole di inizio settembre quando Serginho va sulla fascia, supera un difensore del Perugia, cross morbido come una mousse al cioccolato, palla che scavalca Mazzantini e tu, col tuo testino, la butti in rete…hai fatto gioire + di 60.000 persone insieme…o ancora ti viene in mente la 1° rete in coppa campioni? l’hai segnato contro il Galatasaray, su assist di Leonardo, spizzicando di punta il pallone…quanti goal Sheva, quante reti, e in tutti i modi e in tutti gli stadi, sì perché tu 6 proprio un giocatore completo, sia tecnicamente che tatticamente. Un es è la 1° rete in coppa italia, di rapina nell’area piccola a Bergamo contro l’Atalanta…cazzarola vorrei darti un abbraccio x ogni goal che hai fatto, x ognuna di quelle 173 volte in cui la palla è finita in rete. In questo caso però ci sarebbero abbracci e Abbracci: uno in particolare sarebbe x la tua 1 tripletta, contro la Lazio a Roma in un 4-4 storico. Mi ricordo ancora l’articolo del “Forza Milan!” del mese successivo: “Sheva tRe di Roma”. Un altro ringraziamento speciale ti spetterebbe invece x ciò che definitivamente ti ha fatto eguagliare sua eccellenza Van basten: la quadripletta in Champions, lui col gotemborg, tu col fenerbace, 8 reti così diverse e in fondo così uguali…
Non so cosa farai al Chelsea, non so se i tuoi 30 si faranno sentire, se riuscirai a dare e a ricevere almeno una parte di ciò che hai dato e ricevuto col Milan, so solo che come hai vinto al Milan, come sei stato al Milan non potrà + essere replicato, e anche tu ieri l’hai detto “trovare un altro posto come il Milan è impossibile”…qual è il goal + importante che hai fatto? Penso proprio che sia stato il rigore contro la juve a Manchester in finale nel 2003. Quella stagione non era iniziata un po’ così così, eh?. Ero allo stadio il 14-8-20002, proprio nella tua/mia curva, a vedere l’andata del preliminare con lo slovan liberec e nonostante la pochezza della squadra avversaria siamo riusciti a vincere solo 1-0 con gol di superpippo e tu non solo hai preso una traversa (bellissimo quando nelle interviste ti 6 definiti “proprio sfigato”), ma ti 6 pure fatto male alla coscia…così siamo arrivati a maggio praticamente senza di te…ed è qui che però il nostro eroe - tu - entra in campo: semifinale con l’inter, avevo gli esami, ma tanto non capivo un cazzo e mi sono messo a vedere tutta la gara con un’intensità, con un’attenzione…quando poi Seedorf ti passa la palla, fai un tunnel a Cordoba, e la palla passa dietro a toldo…GOOOOL! Alla fine ero distrutto, sudato come se avessi giocato io, ma felice, estremamente felice…sai quante volte sono stato felice grazie a te? Finale, old traford, Manchester, 28-5-2003: il milan gioca meglio fin dall’inizio, ad un certo punto cè un’azione sulla sinistra, pippo a rui, rui a te che insacchi alla sinistra di buffon…GOOOOOOOOOOOLLL! Esplodo in un grido liberatorio atteso da mesi, e come me i milioni di rossoneri nel mondo, quando la merda dell’arbitro annulla x fuori gioco di rui costa…vaffanculo! la partita si trascina così fino ai rigori: segnano Sergio e Nesta…poi tocca te battere il rigore decisivo, Piccinini esclama “Shevchenko contro Buffon… Shevchenko va…rete! Rete! il Milan è campione d’europa x la sesta volta nella sua storia!” e io esplodo finalmente tutta la mia gioia, tutta la tensione accumulata in una stagione, esco sul balcone a gridare non so + che cosa, cioè penso “campioni!” x una decina di volte…non so se ho mai provato un’emozione così…così…boh non riesco a trovare un aggettivo…ciò che conta era che avevamo vinto e che tu, Shevino mio, eri stato l’uomo decisivo! grazie, grazie, grazie campione! Lo so nel mondo ci sono le guerre, le ingiustizie, cè chi ha problemi + gravi di una partita, e tu lo sai bene, ma in quel momento, in quel preciso momento, non riesci a pensare a nient’altro se non a festeggiare, a gridare a gioire, senza renderti conto di preciso di cosa stai facendo (ho rischiato di venire alle mani con mio zio…). Il giorno dopo, nonostante non abbia + 10 anni, sono andato all’univ con la maglia del Milan addosso, orgoglioso della mia squadra e di aver uno come te! E poi ti ricordi che figata 3 giorni dopo allo stadio x la finale di coppa italia con la roma (dopo che all’andata hai anche in quell’occasione messo il tuo sigillo)? Dopo il match sei entrato in campo e quando hai alzato al cielo la coppa avevo la pelle d’oca…sono cose che tutti dovrebbero provare almeno 1 volta nella vita, sono cose che uno si porta dentro x sempre e che niente potrà cancellare! Oh Sheva, quante cose mi vengono in mente…anche nella stagione successiva, nonostante una fase estiva un po’ deludente ci hai regalato una bella supercoppa europea contro il porto con un colpo di tesa potentissimo su cross del musagete…ero in salotto e capii che la stagione che stava x iniziare mi avrebbe regalato altre gioie, una su tutte: lo scudetto. Questa è stata forse la vittoria in cui hai inciso maggiormente, laureandoti ancora una volta capocannoniere con 24 reti, 24 esultanze, 24 gioie rossonere…e il 2-5-2004 finalmente, grazie ad un tuo precisissimo colpo di testa su cross di Kakà, sono ritornato in centro dopo un po’ di anni a gridare “siamo noi-siamo noi-i campioni dell’Italia siamo noi”. E infine l’ultimo trofeo vinto, anche questo con una tua prestazione eccelsa, una tripletta alla Lazio in Supercoppa di lega: ero al mare, in Calabria, e dopo un pomeriggio passato nei vari ristoranti con mio papà x cercarne uno che ci permettesse di vedere la partita, finalmente trovammo una pizzeria con un casino di juventini che rodevano come pochi a non aver un giocatore come te…e poi ti ricordi cosa, finalmente, il dio del calcio ha deciso x te? Certo che te lo ricordi: finalmente dopo anni di speranze, nel dicembre 2004, ti hanno consegnato il pallone d’oro consacrandoti finalmente nell’olimpo del calcio insieme a Rivera, Van Basten, Gullit e Weah, e la tua foto, nel momento in cui sul prato di S. Siro alzi il Balon d’or al cielo, è appesa in camera mia, di fronte al mio letto, e lì rimarrà
Sono passati 7 anni quindi, 7 anni in cui posso dire di averti visto crescere, anzi siamo un po’ cresciuti insieme, tu come calciatore, io come tifoso-ultras…ma lo sai quando ti ho visto la prima volta dal vivo? Magari questa è un po’ difficile…era Marzo o Aprile del 2000, il Milan giocava col Verona e io ero venuto col Friz proprio in curva - era il mio esordio - a vedere la mia squadra. Che bello quando x la 1 volta ho potuto cantarti insieme ad altri 5.000 “non è brasiliano però…” e poi esultare quando su passaggio di Alberini ti 6 involato sulla sinistra e con un preciso diagonale hai infilzato Frey…poi purtroppo la partita era finita 3-3, ma io ero contento lo stesso, ero contento di te e dei tuoi golassi…certo che né hai fatti, eh? Ben 173, di cui alcuni strepitosi, come il tiro dal limite dell’area contro Buffon in un milan-juve del 2001 dopo aver seminato 3 gobbi, o ancora, la progressione contro il bari partendo dalla nostra area…ero in un bar a Meda e al goal ho esclamato una frase che poi ho sempre + ripetuto “vai Sheva, cazzo, vai Sheva…”. Più vado avanti a pensarci e più altri momenti mi vengono in mente, come il goal n°100 in rossonero (col Chiedo, stagione 2003/2004, di testa su cross di Gattuso), il n°100 in seria A (2005 a Milano col Siena, su calcio d’angolo), la doppietta nel derby dell’11-5-2001 finito 0-6…e te ne potrei raccontare altri x ore…ma tanto sarebbe inutile ormai, la tua decisione l’hai già presa, non sono bastati 13.000 msg, non è servito l’incontro con Galliani e il presidente, e non sarò io che ci riuscirò, anche se vorrei, anche se vorrei infinitamente…non capisco la ragione vera della tua partenza: sì, lo so, mi risponderesti che lo fai x la tua famiglia, x l’inglese…no, secondo me non è così, o meglio, non sono le uniche ragioni. Il 25-5 di un anno fa dopo essere stati in vantaggio di 3-0 sul liverpool, ci siamo fatti raggiungere, e tu hai sbagliato il rigore decisivo…quella sera avrei voluto sprofondare, avrei voluto svegliarmi e capire che era solo un incubo, invece il dio del calcio che 2 anni prima ti aveva concesso di portarci sul trono d’europa, ci aveva portato nel baratro…forse è da qui che le tue motivazioni sono venute un po’ meno, che hai iniziato a pensare ad altre cose…all’inizio di questa stagione, nonostante tutto, lo sai, ho deciso di fare l’abbonamento in curva, cercando, nel mio piccolo, di portare un po’ di entusiasmo e di sostegno in +: a Milano il vostro rendimento è stato praticamente perfetto e noi vi abbiamo sostenuto sempre, ma nonostante questo era evidente che tutto non era + come qualche anno fa: la discussione ad agosto fuori dalle cucine di milanello con Ancelotti, le incazzature sempre + frequenti ogni volta che venivi sostituito…avevo (avevamo) davvero sperato di trattenerti dimostrandoti tutto il nostro affetto, il nostro calore, proprio come durante l’ultima giornata di campionato quando, venendo in curva sud, forse x l’ultima volta ti ho visto dal vivo, x l’ultima volta ho cantato “non è brasiliano però…”, x l’ultima volta tu eri un giocatore del Milan…ma non è bastato, non è servito…e avrei davvero fatto a meno di poter dire ora “io sono stato uno dei pochi ad aver avuto la fortuna di vedere l’ultima stagione di Sheva al Milan e gli ultimi suoi goal”…te li ricordi? In campionato è accaduto verso la fine di marzo contro la fiorentina, quando hai portato momentaneamente il risultato sull’1-1, mettendo la palla nell’angolino tirando dall’area piccola dopo aver dribblato un difensore viola, in champions è successo qualche giorno dopo: erano i quarti e stavamo vincendo 2-1 col Lione quando al 90°, su un retropassaggio troppo corto, tu ti avventi sulla palla, scarti il portiere e da posizione defilata insacchi a porta vuota…in entrambe la occasioni io ero lì, in curva, sopra di te e in quei momenti mai e poi mai avrei pensato che di lì a poco te ne saresti voluto andare.
Saresti diventato il capitano del futuro, il goleador rossonero della storia superando Nordahl, saresti diventato una vera bandiera del Milan, al pari dei vari Baresi e Maldini…e invece non sempre le cose vanno come uno spera…lo devo ammettere, Andriy, un po’ mi hai deluso, sentirti in conferenza mi ha quasi fatto venire il magone, mi ha rattristato, ma ormai la decisione è stata presa e anche se dall’anno prossimo la maglia n°7 sarà sulle spalle di una altro che magari ci regalerà goal e vittorie, nessuno potrà mai prendere il tuo posto nel mio cuore rossonero, ed io ti continuerò a ricordare come uno dei giocatori x cui è davvero valsa la pena soffrire, crederci, sgolarsi, prendere freddo, morire dal caldo, non uscire al sabato sera,uno x cui è valsa la pena tifare insomma…ciao vento di passioni, continuerò a conservare i tuoi poster, a mettermi il pigiama su cui avevo fatto stampare il tuo nome e il tuo numero, a giocare con la maglietta della tua nazionale che mi sono fatto portare direttamente dall’Ucraina, a leggere il libro che mi rimane su di te…e forse anche tu quando segnerai penserai x un momento, almeno x un momento, al Milan, ai tifosi rossoneri, a noi, perché sono sicuro che in qualunque posto andrai il tuo cuore rimarrà x sempre un cuore rossonero!
Con affetto
Ste
"Ieri per me è stata una giornata veramente difficile e ho pensato molto prima di prendere questa decisione. La mia è stata una scelta sofferta ma sento che è arrivato il momento di pensare al futuro della mia famiglia e dei miei figli , che sono la cosa più importante della mia vita. Alcuni giorni fa ho spiegato le mie motivazioni a Silvio Berlusconi, lui è per me una persona speciale, importante, è il padrino di mio figlio. Mi ha ascoltato e ha capito. " Fai ciò che è meglio per te", mi ha detto, ed è per questo e per tutto quello che ha fatto per me e per la mia famiglia, che lo ringrazierò per sempre. Ringrazio tanto anche la Società e il signor Galliani che hanno fatto tutto quanto era possibile, e molto di più, per trattenermi. Ma è soprattutto a voi tifosi che mi rivolgo e chiedo di accettare la mia scelta. Ho letto i vostri messaggi in questi giorni, molti mi hanno fatto venire le lacrime agli occhi; capisco anche la vostra rabbia e la delusione ma vi chiedo di accettare la mia scelta come uomo. Quello che mi avete dato in questi anni è unico, mi avete fatto sempre sentire a casa; stare in curva con voi è stata una delle emozioni più forti della mia vita. Voi avete una parte del mio cuore e ci starete per sempre".
Andriy Shevchenko

1 commento:

Anonimo ha detto...

sabato non dirmi che devi studiare visto che hai postato una pagina di frizzi & lazzi

l'alchimista