IL MIO ROMANZO
Nonostante abbia un bel po' di roba da fare, ogni tanto mi dedico anch'io alla lettura...no, non è un altro libro del Fabio Volo, ne tantomeno uno di Faletti...si intitola "Ultimo stadio" ed è stato scritto da un certo Franco Giubilei. Come si può intuire, è un libro che parla di calcio, o meglio, di quella componente del calcio che in quest'ultimo anno ha subito come mai era successo, un po' per colpa sua - lo ammetto - un po' per dare spettacolo, per fare audience in TV o vendere qualche copia della Gazzetta in più...quella componente che è nata spontaneamente, dal cuore di "certi" tifosi che seguono la loro squadra e la sostengono sempre e comunque...quella componente che è cresciuta anno dopo anno e che regala ad ogni stagione delle vere e proprie opere d'arte...la Curva Sud di Milano!
"La curva esplode salti giù in diecimila il tuono scoppia che è gol è la baldoria e l'orgasmo la gioia che è l'unico motivo per cui sei lì" recita così il retrocopertina...mentre il trafiletto riporta "Una passione inizata da bambino, nella vertigine di San Siro com'era una volta, tutto scoperto e senza il terzo anello, prosegue nel cuore della curva sud incendiata dai fumogeni, nelle trasferte elettriche dove se non sei nel gruppo ti becchi la coltellata, e tutto per essere travolti nel turbine del più clamoroso orgasmo collettivo che si scatena quando il MIlan segna, perché hanno fatto gol e tu sei lì per quello. Un gioco favoloso nel gioco più bello del mondo, per cui sopporti attese bestiali, sbirri ovunque, trasferte bibliche e a ogni partita ritorni."
All'interno il racconto è diviso in vari capitoletti di 2-3 pagine, la lettura scorre via veloce, il testo non ha la punteggiatura, è come se ci fosse lì qualcuno a raccontare la propria storia...storia che parte dagli anni '70, con la nascita dei principali gruppi organizzati, passa poi agli '80 e al fenomeno ultras in tutta europa, ai '90 con le trasferte organizzate e le prime avvisaglie di quel calcio moderno che ormai sta cercando di comprare tutto e tutti con i soldi delle TV, degli sponsor e delle partite organizzate solamente in funzione dei media...
Fra tutti, il capitolo che mi è ha esaltato una cifra si intitola "Giro di boa" ed è una specie di tentativo di spiegare a parole quello che uno prova in curva: l'attesa, i cori, le coreografie, gli spintoni, le esultanze, la sofferenza...lo riporto qui sotto, leggetelo, non ci vuole più di 5 minuti:
"E' ora che il profano sappia quel che accade e divampa se per avventura capita là dove scoppia il gol incendia la gente la solleva in un abbraccio che è pura orgia furente e incontenibile come una tempesta spiegata al massimo della potenza e come tempesta urla ed esplode in un tuono violento simile all'orgasmo di dio. Lo straniero allora non ha scelta non può che unirsi anima corpo e voce perchè altrimenti ne sarà travolto atterrito e appena possibile fuggirà lontano dalla bolgia senza farci mai più ritorno tanto violenta sarà stata l'esperienza. Meglio arrivarci per gradi cominciare da bambini abituarsi da piccoli al mormorio dello stadio che si piega al vento si curva alla pioggia respira allo stesso ritmo della partita e se la parita è moscia s'ammoscia se la partita è incazzosa s'incazza se la partita è rissosa si picchia ma soprattutto se la partita è sofferta allora soffre e come soffre un tifoso non soffre nessuno sta male come una donna in sala parto di più perchè lui più che soffrire digrignare urlare non può non può buttar fuori il bambino metterlo dentro lui il pallone può solo desiderare spingere incitare e quasi sempre non basta perchè se non deve entrare non entra e di sicuro non entrerà per far piacere a te. Quando però entra e la rete si squassa l'altra squadra si arresta immobile in mezzo al campo gli unici a correre esultare sono i tuoi allora già un istante prima sai per certo che è fatta senti il gol che ti sale dalla pancia ti esplode in gola e solo allora ha un senso essere lì a trepidare soffocare aspettare che la palla vada dentro che è l'unica cosa che importa. Solo la disgrazia che annullino un gol è superioire a tutto questo perchè basta il fischio sbagliato dell'arbitro la bandierina alzata del guardalinee ti ricacciano giù gioia adrenalina scariche elettriche all'incontrario ti implodono dentro ti lasciano insieme ad altri cinquantamila col nostro NOOOOO. Istantanea la delusione totale assoluta muta in rabbia i giocatori spintonano l'arbitro dalla parte opposta dello stadio saltano festeggiano sfottono cazzo sfottete quando uscite non scappate. Ricomincia dal punto del furogioco non dal centrocampo dove dovrebbe San Siro in tumulto acceso dalle curve ai distinti un uragano di fischi sul portiere che rimette palla a centrocampo adesso attaccano loro dio fa che non segnino si fanno sotto palla a uno smarcato solo sull'out s'invola fa 20 metri e scarica il cross esce il portiere blocca e rinvia capovolgimento di fronte contropiede due passaggi limite dell'area collo esterno RETE!!! Vien giù la curva tutti giù di due gradoni salti spinte abbracci e quell'urlo covato sedato represso scoppia al cielo nel tuono che scuote San Siro fin nelle viscere."
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